Il femminismo mi ha portato ad interrogarmi parecchio anche sui miei peli. Per il femminismo il corpo è una questione centrale del discorso, perché il controllo sulle persone definite “donne” viene esercitato tramite un controllo puntuale sul corpo e su come viene usato.
Un controllo che passa per l’abbigliamento, l’estetica “femminile”, per come devono pettinarsi le donne, truccarsi o meno, colorarsi i capelli o meno, essere magre o meno, mettere i tacchi o meno e avere figli o meno.
Ricordo ancor che ad un certo punto della mia vita, verso i 15 anni, mia sorella maggiore mi ha detto “È ora che incominci a depilarti”, con un sorriso quasi compiaciuto dal fatto che dovessi iniziare pure io quella tortura che è la ceretta. Soffrire per poter piacere. Diventare da bambina a donna.
Ricordo che fino ad allora i miei peli non avevano mai costituito un problema. Mia mamma mi raccontava spesso che appena nata avevo tutta una striscia di peli biondi che mi ricoprivano la zona della spina dorsale, e dei bei peli lunghi e biondi che ricoprivano le orecchie ed io sorridevo, quasi andando orgogliosa di questa mia peculiarità.
Poi sono stata introdotta alle dottrine “femminili” nelle quali sta scritto che una donna non deve avere peli, o meglio non deve esibirli in pubblico, men che meno se sono neri e lunghi. Orrore.
Io non mi sono mai depilata in inverno, solo le ascelle. Mi depilavo le gambe per le prime uscite primaverili o se dovevo mostrarmi in pubblico con le gambe scoperte. I peli a me non hanno mai dato fastidio.
Mi sono sempre ritenuta “fortunata” perché sono bionda ed ho la carnagione abbastanza scura, per cui i peli biondi si vedono poco.
Non mi sono mai depilata le braccia, so che molte donne lo fanno, ma per la mia generazione le braccia erano una parte che si poteva lasciare non depilata e comunque i peli biondi si vedono poco anche lì. Anzi mi sono sempre piaciuti quando avevo la pelle abbronzata, mi sembrava di avere un luccichio in più sulla pelle.
Pube e gambe andavano rigorosamente depilate se le mostravo in estate. Oppure se avevo qualche incontro amoroso con qualche maschio. Se era un fidanzato però doveva amarmi anche al naturale quindi la preoccupazione “pelo” passava decisamente in secondo piano. Non è assurdo? Depilarsi solo per lo sguardo altrui intendo.
Ricordo un giorno di diversi anni fa, avrò avuto 19 anni, in cui andai in piscina e mi resi conto all’entrata che mi ero completamente dimenticata di depilarmi il pube. Ero in panico completo e non capivo nemmeno cosa mi dicevano le mie amiche. Rivelare questa cosa o mostrarsi era per me fonte di grandissima vergogna. Come avrei fatto a nascondere la cosa?
Mi sono messa comunque in costume, ma ho passato la giornata a nascondere in tutti i modi la “zona”, perché nessuno si accorgesse che avevo dei peli sul mio corpo. Una giornata vissuta nell’ansia, rovinata dai peli pubici. O meglio rovinata dalla vergogna che ho provato nell’avere quei peli. Il bello è che nessuno mi guardava, la vergogna la provavo solo io.
Ma chi mi aveva inculcato quella vergogna? Perché dovevo vergognarmi di un aspetto del mio corpo che accettavo senza nessun problema quando ero da sola e mi guardavo?
Perché un maschio può andare in giro col corpo coperto di peli ed io no? Perché per una donna “non è bello”? E chi l’ha stabilito?
Nel periodo in cui ho abbracciato il femminismo mi sono interrogata molto sul mio corpo. Mi sono chiesta quanto lo amo, quanto lo accetto e quanto lo modifico solo per farmi accettare dalle altre persone. Ho smesso di truccarmi già da un po’, perché mi dà fastidio avere la pelle impiastricciata, e mi sono resa conto che mi sono sempre depilata solo per gli altri, non per me.
Del mio corpo mi piacciono le gambe muscolose, mi piacciono anche le mie mani quando si vedono le vene grosse e gonfie, mi piacciono i polpacci quando sono allenati dopo numerose camminate e si vede bene il muscolo. Osservo i miei peli dal ginocchio in giù e sono neri e lunghi, sparpagliati e non regolari, si diradano fino a non esserci più nella zona della caviglia. Me li accarezzo. Perché non devono piacermi? Fanno parte di me.
Del reggiseno parlerò in un altro articolo: ho sempre avuto un seno piccolo e ad un certo punto mi sono chiesta perché dovevo portare il reggiseno pur non avendone bisogno. La risposta, a parte le rare volte in cui corro e vorrei averlo, è stata che lo portavo perché non si vedessero i capezzoli in trasparenza. Vi rendete conto del condizionamento in cui siamo costrette e vivere?
La scorsa estate per la prima volta sono andata in spiaggia in costume senza depilarmi le gambe. Non so se gli altri se ne sono accorti, ma volevo provare come avrei reagito. Avevo sempre il pensiero alle mie gambe non depilate. Non che mi vergognassi, anzi ho provato una grande liberazione, ma non mi sentivo del tutto a posto. Più che altro i peli non se ne stanno appiccicati alla gamba, quindi se qualcuno punta l’occhio si vedono, ma non me ne dovrebbe fregare nulla?
L’estate scorsa non mi sono mai depilata le gambe, ho girato in lungo e in largo con i peli belli in vista, in pantaloncini corti, in città ed in montagna, ed ad un certo punto non ci pensavo più. Solo in spiaggia mi faceva una certa impressione.
Sarà perché di solito la mia routine estiva che riguarda i peli è sempre stata: una ceretta a inizio stagione, così sto senza per un po’, silk-epil di emergenza quando vedo che iniziano a crescere, ma poi quando sono un po’ abbronzata e si vedono meno inizio a fregarmene un po’. Però non avevo mai “coltivato” i peli neri, quelli li avevo sempre tolti. L’estate scorsa ho sdoganato pure quelli.
Un po’ il pensiero comunque c’è sempre: e se qualcuno se ne accorge? Penseranno che sono una persona sporca? trascurata? che non si lava? Ti immagini se qualcuno venisse lì a dirmi che ho i peli lunghi sulle gambe? Bhe, la mia risposta sarebbe: “E cosa te ne frega?”
Tra qualche giorno, e siamo in inverno, vado alle terme con amiche e amici. Dovrò mettere il costume, non sono depilata. Che cosa fare dunque? Sottopormi al dolore del silk-epil? Rasoio? Ho deciso che le gambe non le depilo, ma per il pube non ce la faccio, vorrei tanto avere un costume con pantaloncino e togliermi il pensiero.
Perché i maschi mettono il costume con pantaloncino e le femmine no? Dovrò cercare un costume a culotte per l’estate? Non esiste una normale braghetta? Perché devo per forza sembrare sexy in costume? Non posso semplicemente stare comoda?
Per curiosità ho cercato su Internet se esiste per lo meno un costume con pantaloncino per donna e ho trovato il sito della Decathlon. Nella pubblicità del pantaloncino, 3 ragazze camminano affiancate, e quella col pantaloncino è la più “in carne”.
Secondo voi è per puro caso che sia la modella più “in carne” ad indossare il pantaloncino? Che cosa vuole suggerire l’immagine secondo voi? Ma torniamo all’argomento peli.
Oggi chiacchierando con un amico gli ho detto che non avevo intenzione di depilarmi per andare alle terme e lui mi fa: “Mmmm, mah io guarda le donne con i peli non mi piacciono sai, ricordo ancora anni fa di aver visto delle tedesche in spiaggia con i peli sulle gambe…” ed ha fatto un verso di disgusto. E questo è un maschio che non è né stupido né cattivo, è un maschio al di sopra della media come intelligenza.
E se io fossi una persona insicura del mio aspetto? Cosa farei? Mi depilerei perché “le donne coi peli non si possono vedere”? E se io avessi una dermatite e non mi potessi depilare? Passo una serata alle terme provando vergogna? Perché le persone non possono essere dei corpi qualsiasi senza essere giudicate?
Io voglio essere LIBERA. Voglio poter girare ovunque come mi pare senza essere giudicata. Il concetto di “decoro” mi fa schifo. Non me ne frega nulla se in certi contesti si usa agghindarsi in un certo modo. Faccio del male a qualcuno con i MIEI peli?
E non me ne frega nulla se ad alcune donne piace depilarsi e vedersi senza peli, liberissime di farlo. Ma deve essere una scelta personale, e come qualsiasi scelta sul proprio corpo deve essere insindacabile e non è criticabile o giudicabile.
Le mie ascelle, l’ultima volta che sono entrata da una estetista, sono state definite “importanti”. Le ho sempre depilate col rasoio, per cui ho un bel boschetto. Non mi danno fastidio i miei peli, nemmeno lì, e non penso affatto che sia “anti igienico” tenerli lunghi, anzi mi pare di sudare molto di più quando li raso. Ma non riesco ad uscire in estate senza ascella depilata, o per lo meno con i peli accorciati.
È ancora lontana per me la libertà di tenermi i miei amati peletti senza dover modificare il mio corpo per piacere agli altri. Però nello stesso tempo ho fatto grandi passi, soprattutto guardando altre donne che lo fanno già e sono felici. Ho imparato ad amare ogni dettaglio del mio corpo, e non lo voglio modificare.
La strada per la liberazione degli indottrinamenti patriarcali, che dura da millenni, è lunga ed ognuno la percorre coi propri tempi e solo se lo vuole fare, ma a volte penso a quanto sia assurdo dover provare vergogna per un pelo. Si deve provare vergogna quando si ferisce qualcuno nel corpo o nella mente, non quando si accoglie il proprio corpo amandolo per quello che è. Questo è il mio pensiero.