Ai “miei bei vecchi tempi” in estate al tramonto si potevano aprire le finestre e far entrare un po’ di fresco finalmente.
In questi MESI tengo chiuso fino a sera tardi.
Oggi sono tornata da Vicenza in bici e mi sono chiesta se sono pazza.
Eppure all’ombra non si stava male.
Abbiamo eliminato tutto il verde dalle città, gli alberi a bordo strada, le uniche creature che possono proteggerci un po’ da questo clima impazzito.
Preferiamo chiuderci in auto con l’aria condizionata, in case con l’aria condizionata, senza contare che gli alberi portano freschezza e non spendiamo nulla per accenderli.
Come abbiamo potuto costruire un mondo così al contrario di come dovrebbe essere?
Città che sono agglomerati umani ormai invivibili per gli umani.
Un mondo del lavoro che distrugge qualsiasi voglia di lavorare.
Cosa sperano di ottenere quelli che comandano e che hanno i soldi? Quando avranno distrutto il mondo come vivranno? Chiusi nei loro palazzi con l’aria condizionata? A dare ordini a chi?
I loro sudditi nel frattempo saranno tutti morti.
Qualcuno proverà tanta soddisfazione a costruire il proprio razzo per andare in gita su Marte.
Forse il loro obiettivo è proprio far morire gran parte degli esseri umani, in modo da creare spazio solo per loro e la loro discendenza. Ma vivranno felici? Se io fossi una di loro me ne fregherei di tante vite che si spengono?
Probabilmente la Terra si riprenderà dopo la distruzione causata dagli umani, quando saremo arrivati ad auto distruggersi e a morire tuti finalmente la Terra avrà respiro e rinascerà più bella di prima.
Mentre sto scrivendo queste righe, dopo una giornata d’inferno con temperature sopra i 40° ora soffiano venti fortissimi e vedo volare rami davanti alla mia finestra. La mia gatta miagola disperata e non si sa cosa possa succedere da un momento all’altro.
Il Covid doveva forse insegnarci qualcosa? La tragedia della Marmolada doveva insegnarci qualcosa? Questo qualcosa lo impareremo quando sarà troppo tardi ormai.
Da un lato non mi angoscio più di tanto. Diventano piccoli i problemi di lavoro, le discussioni con le persone, la carenza di soldi. Tanto l’umanità non durerà poi così tanto.
Però mette amarezza tutto ciò, perché invece di vivere bene, di fare del bene, di curare la bellezza, la generosità, la premura, il rispetto, la gioia nella natura, abbiamo distrutto tutto.
Fuori dalla mia finestra innumerevoli pezzettini di plastica svolazzano turbinosi.
L’unica è aspettare che passi.