Cos’è la meditazione

Cos'è la meditazione

In questo articolo parliamo di:

Che cosa vuol dire meditare e che cos’è la meditazione? Spesso siamo spaventati da questa pratica perché non sappiamo bene che cosa dobbiamo fare quando meditiamo. Ecco allora quali sono le basi della meditazione.
La meditazione è un allenamento, un addestramento della mente.

Come affermava un grande yogi della tradizione buddhista, che era Milarepa : “Meditare significa familiarizzare”.
Familiarizzare significa abituarsi, entrare in contatto con qualcosa e farlo diventare proprio.
Ma familiarizzare con che cosa? Con degli stati mentali, degli stati della mente.

Come si medita?

Esistono molti tipi di meditazione, molte tecniche, che vanno dall’osservare il respiro, alle visualizzazioni di vario tipo. La meditazione può essere guidata oppure, quando si raggiunge un certo allenamento, può essere praticata da soli.

Meditazione non significa “non pensare a niente” oppure “svuotare la mente”, ma significa imparare a “domare la tigre”, come dicono alcuni insegnamenti buddhisti, ossia imparare a portare la propria mente dove vogliamo noi.

Esiste anche una meditazione analitica, ma è più vicina ad un riflettere su un qualcosa.

A volte sento dire: “Non voglio meditare, perché penso già troppo!” Meditare non vuol dire sforzarsi di pensare a qualcosa, quello è rimurginare, e non è una attività salutare. Infatti con la meditazione è possibile imparare ad avere meno possibile chiacchierio mentale. Più stiamo bene con noi stessi, e meno abbiamo chiacchierio mentale. Ad esempio quando litigo con qualcuno, poi mentalmente mi ripeto in mille modi cosa gli avrei voluto dire. Quello è il chiacchierio mentale.

Cosa significa meditare

La mente agisce come un muscolo: più ci alleniamo a portare la mente dove vogliamo noi, più saremo in grado di guidarla verso stati mentali positivi e utili al nostro benessere. In questo modo diventeremo più rilassati, più sereni.

Questa è la base da cui partire, addestrare la propria mente, quindi non dobbiamo immaginarci di meditare e di raggiungere una qualsivoglia illuminazione, ma semplicemente allenare la propria mente per stare meglio, per affrontare meglio la nostra vita quotidiana.

Come andiamo in palestra per allenare il nostro corpo per essere più sani e più belli, così alleniamo la nostra mente per essere più sereni e capaci di vivere positivamente la nostra vita. Il primo passo per riuscire ad allenare la nostra mente, è renderla più calma.

Allo stesso modo in cui in palestra facciamo un riscaldamento prima di fare degli esercizi più impegnativi, così con la mente facciamo lo stesso, calmandola e rasserenandola.

Come per “domare la tigre” non serve a niente prenderla con la violenza, così anche con la mente non serve a nulla costringerla a stare calma dicendoci “stai calma”, od obbligandola a fare qualcosa.

Il primo passo dunque è quello di rendere la nostra mente mansueta attraverso il rilassamento e la calma. Non serve a niente meditare sforzandosi di ottenere qualcosa. L’importante è essere rilassati e non giudicare.

La Consapevolezza

Vivendo in un mondo frenetico, veloce e stressante, siamo sempre meno consapevoli di quello che ci accade e di come reagiamo. Viviamo “reagendo” automaticamente alle situazioni, invece di “agire” saggiamente.

Facciamo tante cose assieme, pensando a cosa dobbiamo fare dopo, e cadiamo vittima di incidenti, dimenticanze, sbadataggine.

Quando viviamo “con il pilota automatico”, cioè facendoci trasportare da tutto, saremo facilmente presi dalla collera, dal risentimento, dall’invidia, tenderemo a reagire senza pensare, causando innumerevoli problemi. E’ proprio vero che il primo passo per cambiare qualcosa è essere consapevoli.

Se coltiviamo la consapevolezza, potremo imparare ad agire con saggezza invece di reagire alle situazioni, potremo accorgerci quando la tigre cerca di ribellarsi ferendoci, cioè quando la nostra mente inizia a portarci dentro a pensieri negativi, a farci fare scelte malsane.

Se ne siamo consapevoli possiamo porre rimedio, altrimenti saremo schiavi di qualsiasi movimento della nostra mente, e di solito sono movimenti che ci portano a stare male!

Il primo passo per diventare consapevoli è rallentare. Fermarsi, respirare. Chiedersi “Che cosa sto facendo?”. Ma spesso, presi da tutti i nostri impegni, non ci viene nemmeno in mente di fermarci. Anche la consapevolezza è una attitudine che può essere imparata e coltivata.

Spesso sento dire “Io non ho il carattere giusto” “Io sono troppo irrequieto per meditare”. La consapevolezza non è una qualità innata con cui si nasce, e poi si muore con la stessa consapevolezza, ma un qualità che aumenta con l’allenamento.

Se arriveremo ad essere consapevoli in ogni momento della nostra giornata, vivremo appieno la propria vita, padroni delle nostre scelte e capaci di direzionare la nostra mente verso attitudini positive, e quindi diventeremo più felici.

Comprendere gli altri

Allenare la consapevolezza ci aiuterà anche ad essere più comprensivi con gli altri: spesso chi ci “fa del male”, lo fa perché non è consapevole e si fa prendere dai suoi stati emotivi.

Diventare consapevoli che tutti noi “siamo sulla stessa barca”, che tutti noi facciamo quel che facciamo nella speranza di essere felici, purtroppo preda spesso di veleni mentali, ci aiuterà a sviluppare più compassione nei confronti degli altri.

Inoltre diventeremo consapevoli di come ci rivolgiamo agli altri, di quante volte reagiamo in modo spropositato, ed impareremo a fermarci prima di avere altri conflitti. Più saremo in pace con noi stessi, più saremo ben disposti verso gli altri, e tutto funzionerà meglio ed in armonia.
Leggi anche: Lasciar andare, cos’è l’impermanenza e come ci aiuta

La consapevolezza del respiro

Un esercizio molto semplice per iniziare a coltivare la consapevolezza, è diventare consapevoli del nostro respiro.

Possiamo semplicemente stare seduti, con le mani sull’addome, e diventare consapevoli dell’aria che entra nel nostro corpo, e fa ampliare l’addome, e dell’aria che esce. O in Savasana, cioè distesi sulla schiena in perfetto rilassamento.

Possiamo fare questo esercizio 2 minuti la mattina, oppure in una brevissima pausa di lavoro, ed entreremo subito in contatto con il nostro stato d’animo: se stiamo respirando solo con i polmoni forse siamo un po’ agitati, se respiriamo con la pancia, diventiamo subito più rilassati.

Iniziamo col diventare consapevoli del nostro respiro, ogni giorno, per poi, con la pratica, iniziare ad essere consapevoli dei nostri pensieri. Diventare consapevoli dei propri pensieri è il primo passo per poterli lasciare andare ed essere più sereni.

Diventando consapevoli dei propri pensieri, ma senza giudicare, potremo imparare a trasformare i pensieri negativi in qualcosa di più positivo.

Anche l’ottimismo non è un elemento innato del carattere, ma è una attitudine che si impara e può essere coltivata.GIUDIZIO

Con la consapevolezza sul respiro ci alleniamo a diventare consapevoli anche dei pensieri che sorgono nella mente, e a lasciarli andare.

La consapevolezza non va accompagnata al giudizio, lasciamo sempre fuori il giudizio da tutte queste tecniche, accettiamo qualsiasi cosa si presenti, riportando poi la consapevolezza sull’oggetto di meditazione.

Come già detto, non è con la violenza che si doma la tigre, ma con la dolcezza e la calma.

Conclusione

La meditazione è un allenamento e si usano tante differenti tecniche per allenare la mente. La cosa fondamentale è non giudicare e non giudicarsi, non dire “Io non so meditare”, oppure arrabbiarsi perché non sono riuscito a stare seduto o mi sento irrequieto, oppure non sono riuscito a non pensare a nulla.

E’ come se ci giudicassimo dei cattivi maratoneti dopo aver fatto 20km senza allenamento.

E tu pratichi la meditazione o ti stai avvicinando ad essa? Hai domande su che cos’è la meditazione e come iniziare? Scrivile pure nei commenti e sarò felice di rispondere.

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