Arrivare a Venezia in treno è qualcosa di bellissimo, si passa direttamente da un paesaggio “normale” e di città ad una vista che catapulta direttamente in un’altra dimensione e un’altra epoca.
La stazione di Venezia Santa Lucia dà direttamente sul canal grande, vi si arriva dopo aver attraversato un lembo di mare, o meglio di laguna veneta. Dal treno si riversa a Venezia una marea di gente, munita di macchine fotografiche e smartphone attaccati a quei pali per fare i selfie (scusate non mi viene il nome…ma ha un nome quella cosa?).
Il mio arrivo è all’ora di pranzo, e quindi decido di cercare un posto tranquillo dove mangiare, fuori dalle zone più frequentate, in modo da mangiare comodamente e poi raggiungere Palazzo Ducale senza fretta.
Ho deciso la visita ieri sera, ho acquistato il biglietto del treno regionale ed il biglietto di Palazzo Ducale, che comprende anche la visita al Museo Correr e alla Biblioteca Marciana. [Informazioni sul biglietto Musei di Piazza San Marco] Il mio principale obiettivo è Palazzo Ducale, poi farò quello che avrò tempo di fare.
Mi avvio a sinistra rispetto alla stazione, per essere comunque di strada a piazza San Marco.
Consiglio mio per quando andrete a Venezia? Scarpe comode!
Infatti la stazione è si comoda e già in città, ma per arrivare a Piazza San Marco bisogna camminare, camminare e camminare!
E voi direte: ma si nella mappa vedo che è vicina, basterà seguire i cartelli! Si, certo, ci sono i cartelli, ma non avete idea del giro che vi faranno fare 🙂 E mentre voi arrancherete esausti in questo labirinto di calli, callette, vie e viuzze, vedrete i veneziani DOC infilarsi a passo spedito sotto a portici che portano chissà dove, dentro a corridoi che passando non avevate notato, che in realtà sono scorciatoie che solo loro conoscono.
Quindi consiglio numero due; munitevi di mappa dettagliata (Google maps non sempre prende bene nel labirinto di viuzze veneziane), oppure munitevi di un veneziano DOC che vi accompagni, o rassegnatevi a camminare tanto.
Si certo, ci sono i vaporetti, ma affollatissimi, e senza fatica che gusto c’è?
Mentre cammino facendomi una idea di dove andare a mangiare, schivando famiglie con passeggini e comitive starnazzanti, sono attirata da una porticina che si apre dal muro di edifici dopo la stazione. E’ un ristorante che si chiama “Ae oche Santa Lucia”, una ragazza sta giusto aprendo la porta e collocando il tabellone con il menu.
Do un occhio ai prezzi (nelle zone turistiche sempre controllare i prezzi prima di infilarsi in un locale), do un occhio dentro, e mi chiedo come mai sia vuoto, mentre il locale di fianco era quasi del tutto pieno. Non cucinano bene? In realtà è un locale malfamato? O la gente è tutta pecorona ed entra solo dove vede già gente, come attirata da uno strano istinto di aggregazione?
Contrastando questo istinto e per cercare di sfatare questo mito della gente pecorona, entro.
Il ristorante è molto bello, tutto in legno, in realtà è molto ampio, ma allo stesso tempo caldo ed accogliente. Il personale è giovane, e da un po l’idea di aver fatto tardi la sera prima e di non aver molta volgia di lavorare in questo ponte di festa, però è comunque cordiale e carino.
Ordino una pasta alla carbonara, si, lo so, siamo al mare e dovrei ordinare il pesce, ma non è detto che il pesce sia buono solo perché siamo in zona marittima! E poi mi ispirava la pasta alla carbonare, che comunque è molto buona e la spazzolo via in pochi minuti. Il locale inoltre offre il wi-fi gratuito, quindi mi collego e ne approfitto per scrivere queste righe.
Pian piano il locale si riempie, ed allora penso che la gente ha visto che all’interno c’è qualcuno e quindi entra! (la solita teoria dei pecoroni).
Ora finisco di bere il caffè e poi mi avvio!
Mentre cammino e cammino ammirando i palazzi che danno sui canali, schivando ancora passeggini e turisti starnazzanti, mi assalgono delle domande. Ad esempio:
Perchè le vie di Venezia si chiamano calle e callette?? Non ho ancora trovato risposta sul motivo (se lo sai scrivimelo nei commenti?)
Ma a Venezia si può girare in bici? Nemmeno a questo ho ancora trovato risposta…
A parte questo, rimango affascinata ogni volta da questa città di fiaba, dove tutto è diverso da qualsiasi altro luogo. Guardo i turisti e percepisco come si sentano nel vedere questo luogo così particolare, unico. Mi chiedo chi viva in quelle case sbilenche ed affacciate sull’acqua, come deve essere vivere li, senza auto, muovendosi in barca, se i veneziani hanno delle auto per muoversi nel resto del mondo, se le noleggiano, se le parcheggiano fuori città.
La città è gonfia di gente, in alcune callette è difficile farsi strada, allora li capisco veramente perché Venezia affondi, non c’è da stupirsi con tutta quella gente!
E per le calli ci sono artisti di strada che si esibiscono per i turisti, un uomo vestito da cavallo che balla per pagarsi il viaggio, un gruppo rock al completo con batteria, basso e chitarra che raccoglie davanti a sé un pubblico numeroso ed appassionato. E allora penso che mi piacciono quelle persone operose, che si danno da fare, che si prendono la briga di portare in strada degli strumenti musicali e di esibirsi perché credono nella loro musica.
Dopo una lunga camminata arrivo in Piazza San Marco, è uscito il sole e fa caldino. Osservo come sempre la fila per entrare in Basilica, e mi chiedo se nessuno sappia che mettendo giù uno zaino o una borsa in una strada più in la, gratuitamente, si può saltare la fila! Forse questo cartello dovrebbe essere un po’ più chiaro:
CARTELLO
Anche per Palazzo Ducale c’è la fila, ed ogni volta mi chiedo perchè le persone non acquistino prima i biglietti su Internet! Comunque io entro comodamente col mio bel biglietto stampato a casa, prendo l’audioguida e mi avvio a visitare le sale.
Un po’ di storia di Palazzo Ducale a Venezia
Il Palazzo Ducale era la dimora del doge ed ospitava le magistrature veneziane. E’ anche il simbolo della città di Venezia, fondato nel 812 e colpito da numerosi incendi, uno nel 1483, uno nel 1574 e uno nel 1577, che ne hanno causato la ricostruzione continua. Opere d’arte di enorme valore vennero distrutte in questi incendi, tra cui l’affresco del Guariento che decorava la Sala del Maggior Consiglio, oggi in parte staccato e recuperato in un’altra stanza.
Nella ricostruzione furono coinvolti artisti come Andrea Palladio, Veronese, Tintoretto, Palma il Giovane, Bassano.
Le sale sono pompose e riccamente decorate, celebrano la potenza dei dogi e della città di Venezia.
Stupefacenti sono soprattutto i soffitti con le cornici pesantissime e decoratissime, che hanno posto anche notevoli problemi tecnici costruittivi.
Cosa si visita in Palazzo Ducale
Premesso che le facciate esterne del Palazzo, in stile gotico, sono meravigliose, per non parlare della Porta della Carta, tra il Palazzo e la Basilica, varrebbero da sole un costo di un biglietto per vederle, appena entrati in Palazzo Ducale si ammira il cortile interno, da cui si vedono le facciate interne dell’edificio, la loggia, lo splendido scalone monumentale dei Giganti, progettato da Antonio Rizzo, il Porticato Foscari che termina con l’Arco Foscari, in pietra bianca d’istria e marmo rosso di Verona, la facciata con l’orologio seicentesco ornato da sculture di epoca romana.
L’interno si raggiunge attraverso lo stupefacente Scalone d’oro, dopo il quale si possono ammirare i vari saloni di rappresentanza, che culminano nella Sala del Maggior Consiglio.
Ore 15:18
Sono seduta sotto i portici di palazzo Ducale, di fianco ho una gondola antica e alzando lo sguardo vedo la loggia di Palazzo ducale, che ospitava sall’interno gli appartamenti dei dogi e le sale del consiglio.
Purtroppo l’appartamento del Doge oggi non si può vedere perché ospita una mostra di Rousdeau, e per questo vorrei dire che quando succedono questi episodi, i musei ed i monumenti dovrebbero poter consentire ai visitatori di tornare a visitare l’opera con lo stesso biglietto!
La visita alle prigioni è stata molto toccante, mi immagino i prigionieri che venivano portati nei sotterranei, attraverso il Ponte dei sospiri, dove potevano vedere un ultimo barlume di luce. Mi immagino la puzza che ci doveva essere, tra l’odore della laguna che non è dei migliori, e poi la sporcizia, il caldo che doveva esserci d’estate, le malattie. Penso che veramente chi doveva essere ospitato li dentro desiderasse presto di morire.
Mi appresto a visitare il Museo dell’Opera, al piano terra di Palazzo Ducale, che ospita importanti capitelli salvati dalle varie ricostruzioni di Palazzo Ducale, che sono importante testimonianza costruttiva di periodo Medievale.
Museo Correr a Venezia, informazioni ed orari
ore 16;53
Sono uscita ora da Museo Correr, questa volta mi sono prevenuta di chiedere se potevo tornare a visitare la Biblioteca Marciana, visto che oggi è chiusa per l’allestimento di una mostra, e il signore alla biglietteria mi ha risposto che quando ritorno basta che glielo dico e mi stenderanno addirittura il tappeto rosso! Quindi deduco che probabilmente tornerò con il biglietto a visitare anche gli appartamenti dei doge in palazzo Ducale.
Museo Correr contiene una quadreria ed un museo archeologico, le sale Neoclassiche e la Wunderkammer (perché non spiegare che cosa significa questo termine a chi visita il museo?) Spiccano opere del Bellini come La Trasfigurazione, e opere del Canova, che però passano alquanto inosservate ai più.
Il Museo Correr prende nome da Teodoro Correr (1750-1830), nobile di antica famiglia veneziana, attento e appassionato collezionista. Alla morte, nel 1830, egli donò alla città la sua raccolta d’arte, assieme al Palazzo a San Zan Degolà in cui era custodita e a ulteriori risorse destinate a conservare e incrementare la collezione che da lui prende il nome e che costituisce il nucleo fondante del patrimonio dei Musei Civici di Venezia.
Quello che colpisce maggiormente il visitatore “ignorante” sono le biblioteche, che effettivamente sono molto belle ed appariscenti, attorniate dai mappamondi, modelli di navi e strumenti di navigazione, il tutto molto affascinante.
Però la struttura del museo mi ha fatto riflettere su come siano strutturati i musei in generale, sul come le opere importanti passino inosservate, su come ci sia troppa roba, e le persone non imparino nulla, anzi ne escano scoraggiate ed annoiate.
Orari di Museo Correr
dal 1 aprile al 31 ottobre
10.00 – 19.00 (biglietteria 10.00 – 18.00)
dal 1 novembre al 31 marzo
10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00)
Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio
Il biglietto è compreso in quello acquistato per il Palazzo Ducale
[ATTENZIONE: Se non ti interessano le mie elucubrazioni sui musei e su come attrarre le persone verso l’arte, salta questa parte!]
Quindi come avvicinare le persone alle opere d’arte? Trovo che ci sia veramente troppa roba, come nella maggior parte dei musei, e le persone in questo modo non imparano nulla.
Come fare?
Mettere in evidenza alcune opere? Delle didascalie più invitanti? Io metteri anche dei QR code accanto alle opere, per poter ascoltare direttamente le guide attraverso il proprio smartphone.
Organizzerei anche più visite guidate gratuite, condotte da persone che facciano veramente capire perché certe opere sono importanti, magari facendo divertire un po.
Credo che chi possedeva certe opere si divertisse molto di più di noi che le guardiamo.
Mi immagino dame e signorine chiuse in stanza anguste, senza tv, senza internet, come passavano il tempo?
Probabilmente leggevano, o si imbambolavano a guardare le tarsie dei propri porta oggetti decorati e dipinti, immedesimandosi in quelle dame che vedevano danzare, in quelle ninfe sedotte dagli dei.
Allora a mio avviso ben vengano mostre come quelle allestite in Basilica Palladiana a Vicenza, che diventano operazioni di massa, che per lo meno forniscono una audio-guida che racconta un percorso, il senso dell’allestimento.
Mi viene sempre in mente quando vedevo alla tv il periodo in cui la statua greca del pugile era stata esposta negli stati uniti. Quanta meraviglia, quante presentazioni spettacolari ed eventi legati ad una singola opera! Qui noi ne abbiamo a tonnelllate di quelle opere, che stanno ad impolverarsi in sale buie, senza venire apprezzate e capite. Lo stesso pugile, ora dov’è?
Ma è la mente di chi cura mostre e musei che sbaglia? O è la massa che non si interessa alle cose importanti?
Se la tv si curasse dell’arte, la massa se ne interesserebbe?
Oppure queste questioni verrebbero comunque relegate a momenti di “nicchia”, come blog specifici, gruppi su fb che cercano di massificare la storia dell’arte interessando il pubblico su fb (mi riferisco in special modo alla pagina su fg di Finestre sull’arte, collegata al relativo blog, curato da due giovani appassionati che fanno un lavoro bellissimo di diffusione dell’arte,mettendo in gioco le loro idee e il loro spirito critico.)
Quale può essere lo spunto per avvicinare le persone all’arte? la bellezza? la storia? la preziosità? Il mito?
Molti sono affascinati dall’arte e storia egizia, forse perché collegata alla morte? al mistero dei sarcofagi, a film d’avventura? Perchè l’arte greca con i suoi miti non ha lo stesso appeal? Perchè non rendere i miti greci appassionanti ai più?
Perchè non prendere un tema, ad esempio Leda il cigno, e raggruppare opere e scritti, creare una rappresentazione, e far apprendere quel tema? come renderlo interessante?
Cosa spinge ad amare di più un artista o una corrente artistica rispetto ad un’altra?
[ATTENZIONE: fine delle elucubrazioni]
Dopo una visita veloce alla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, (ingresso 2€), ed aver appurato che la Scuola Grande di San Marco chiude alle 17, mi avvio a prendere il treno, visto che la strada a piedi è lunga.
Arrivo in stazione giusto giusto per salre sul treno delle 19, pieno pieno come il treno di andata, devo fare la pipi e i bagni son tutti fuori servizio, e non ho fatto nemmeno a tempo a fare uno spuntino!
In ogni caso torno a casa con il consueto bagaglio di belle cose viste e riflessioni fatte, di osservazioni di opere inanimate, e di opere animate che sono gli esseri umani che viaggiano in una giornata di festa.
Informazioni sul biglietto Musei di Piazza San Marco
Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato.
Prezzo del biglietto Musei di Piazza San Marco
Biglietto intero: 17,00 euro (18,00 euro a partire dal 1 maggio 2015)
Biglietto ridotto: 10,00 euro (11,00 euro a partire dal 1 maggio 2015) *
Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini oltre 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; soci F.A.I.
Entrata gratuita:
Residenti e nati nel Comune di Venezia; membri I.C.O.M.; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); volontari del Sevizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card, possessori di The Cultivist card (più tre accompagnatori).
Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni).
Offerta Scuola: 5,50 euro a persona (valida nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.