Rosalba Carriera: tecnica, contesto e perché è interessante

Autoritratto di Rosalba Carriera

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Nel XVII e XVIII secolo, l’arte era considerata soprattutto un affare da uomini. Le poche donne che riuscivano a farsi strada erano spesso oggetto di pregiudizi o dovevano lavorare in ambiti considerati “minori”. Rosalba Carriera, invece, compie un autentico salto di qualità: trasforma la tecnica del pastello in una forma di pittura ricercata, facendosi notare in un mercato competitivo, tanto da essere dichiarata “Ornamento d’Italia et prima pittrice de l’Europa” da Christian Cole, segretario di lord Manchester, ambasciatore inglese prima a Venezia, poi trasferito alla corte papale.

Quello che mi affascina molto di Rosalba Carriera è il suo essere “alternativa“. È diventata famosa per un’arte ritenuta “minore”, i ritratti a pastello, non si è sposata, ha viaggiato nelle corti Europee, è stata indipendente ed intraprendente. Riesce anche a mantenere una sua indipendenza economica, scegliendo di non sposarsi mai.

Restia a viaggiare, rimane per me fantastica la sua risposta a Giorgio Maria Rapparini, che la invitava a Dusseldorf con queste parole: “Compatisco la signora Rosalba che deve restar per conforto della signora madre a Venezia, senza saper che fuori da quelle lagune ancora si trova mondo, uomini e pane”.

Ecco la risposta di Rosalba Carriera: “Dev’esser certo ancora, che so benissimo c’anche fori delle lagune v’è mondo d’uomini e donne, ma che m’accomodo ai voleri del cielo, c’ordina che i miei viaggi siano al tavolino, e mi contenti di poco pane. Quanto agli uomini…creda questa gran verità: che non v’è cosa al mondo che meno mi dia pensiero”. La trovo davvero una grande risposta, da donna che non si fa certo “insegnare a vivere” da qualche maschio.

La società veneziana del tempo era divisa tra la grande mondanità dei salotti – dove nascevano incontri artistici e letterari – e le rigide convenzioni che attribuivano alla donna un ruolo marginale. Rosalba Carriera riuscì a muoversi in questi spazi con grande abilità diplomatica, trasformando la sua “condizione di donna artista” in un punto di forza e unicità.

Il contesto familiare di Rosalba Carriera

Rosalba Carriera (1673–1757) non proveniva da una famiglia aristocratica o di altissimo rango sociale. Le fonti storiche la collocano in un ceto borghese-artigiano piuttosto modesto, anche se non privo di alcune risorse economiche e di contatti nella società veneziana. Suo padre, Andrea, è talvolta citato come impiegato di modesto livello nell’amministrazione statale (o comunque legato a mansioni burocratiche); la madre, Alba Foresti, proveniva invece da un ambiente dove si coltivavano abilità manuali (alcuni studi ipotizzano fosse ricamatrice o impegnata in attività artigianali tipiche di Venezia, come il merletto).

Pur non essendo nobili, i Carriera avevano comunque la possibilità di far studiare Rosalba (specialmente dopo che lei cominciò a mostrare un certo talento), e di permetterle qualche libertà nell’apprendere tecniche artistiche. Le prime miniature realizzate da Rosalba, per esempio, si inquadrano proprio nel mercato delle “tabacchiere decorate”, un oggetto di lusso molto richiesto sia dalla nobiltà locale sia dai visitatori stranieri.

Le tabacchiere decorate che andavano tanto di moda nel ‘700 sono per me un fulgido esempio di quanto gusto si avesse per la bellezza e la decorazione, cosa totalmente perduta al giorno d’oggi.

Autoritratto di Rosalba Carriera
Rosalba Carriera, Autoritratto con il ritratto della sorella, 1715, Firenze, Galleria degli Uffizi – Fonte Wikipedia, immagine di Pubblico dominio

Il contesto storico-artistico in cui visse Rosalba Carriera

Rosalba Carriera operò in un’Europa in rapido mutamento, segnato dal declino politico della Repubblica di Venezia e dall’emergere di nuove potenze come Francia, Impero Asburgico e Inghilterra. Durante il XVIII secolo, le guerre di successione ridisegnarono gli equilibri geopolitici, rendendo le corti europee centri vitali di propaganda e cultura. In questo clima, città come Parigi, Vienna e Dresda divennero poli di attrazione per artisti di talento, desiderosi di ottenere committenti tra l’aristocrazia e la nobiltà, che cercavano di consolidare il proprio prestigio attraverso l’arte.

Dal punto di vista artistico, il periodo in cui visse Carriera vide la transizione dal Barocco al Rococò. Mentre il Barocco era caratterizzato da grandiosità e drammaticità, il Rococò enfatizzava leggerezza, grazia decorativa e colori pastello. Rosalba Carriera si inserì perfettamente in questo contesto, elevando la tecnica del pastello a forma d’arte raffinata e apprezzata dalle corti europee. Artisti francesi come Antoine Watteau e François Boucher erano suoi contemporanei, contribuendo alla diffusione di uno stile che privilegiava l’eleganza e la delicatezza, elementi che Carriera incorporò magistralmente nei suoi ritratti.

La società veneziana del Settecento, pur essendo in declino politico, manteneva un forte prestigio culturale e una tradizione artistica secolare. Venezia era un crocevia di culture e un punto di incontro per mercanti, nobili e viaggiatori del “Grand Tour”, favorendo lo scambio di idee e la richiesta di opere d’arte raffinate.

Rosalba Carriera era richiestissima da tutti gli aristocratici che terminavano il loro Grand Tour proprio a Venezia: immaginate di fare un viaggio in Europa in un’epoca in cui non esisteva lo smartphone o le fotocamere, questi aristocratici non vedevano l’ora di avere un proprio ritratto o un ricordo da portare a casa.

L’atelier di Rosalba Carriera

Mi piace molto ricordare che Rosalba Carriera non si sposò e portò avanti la sua attività da sola, a Venezia e in Europa. Probabilmente se fosse stata un uomo si parlerebbe di una “scuola”, di una “bottega” con un seguito, allievi e sarebbe citata dai maggiori critici d’arte ed esperti dell’epoca.

Nel suo atelier collaboravano diverse donne, tra cui la sorella Giovanna Carriera, anch’essa un’artista talentuosa, specializzata nella pittura di miniature su avorio. Probabilmente anche la madre Alba Foresti, ricamatrice, contribuiva al lavoro manuale in bottega.

Aveva inoltre una allieva prediletta, Felicita Sartori, pittrice e miniaturista (che meriterebbe più ricerche e un articolo dedicato), che diventò poi pittrice di corte a Dresda, e Marianna Carlevarijs (a cui Wikipedia dedica misere 2 righe, sarebbe da approfondire), anche lei pittrice e ritrattista.

Ricordiamo sempre che purtroppo Rosalba Carriera è un’eccezione, una vita straordinaria, una stella luminosa in un cielo popolato solo da maschi. Non conosciamo dettagli sulle sue allieve, sulle altre artiste che la circondavano, su quanto hanno contribuito all’arte dell’epoca. Non lo sappiamo, perché non ne è stata tramandata memoria.

Purtroppo anche la fine della vita e della carriera di Rosalba Carriera mi intristisce molto, anche se visse parecchio per l’epoca: fu colpita da cataratta a 73 anni, fu anche operata ma diventò cieca e impossibilitata a lavorare. Morì 7 anni dopo. Decise nel suo testamento di lasciare il suo denaro a 4 giovani donne, facendo loro dono della cosa più preziosa per una donna: l’indipendenza economica.

Immagino questa donna forte e intraprendente portare avanti la sua bottega da cieca, dando ordini alle allieve 🙂 Provo tanta ammirazione e sono felice che almeno il suo nome, tra quello di chissà quante donne artiste della storia, sia ora conosciuto e la sua arte ammirata.

Il successo Europeo

A Venezia Rosalba Carriera ritrasse più volte il principe elettore Augusto III di Sassonia, che creò a Dresda il “gabinetto di Rosalba” nella sua nascente Pinacoteca, un ambiente a lei interamente dedicato dove erano custodite circa 157 opere, fino al 1918.

Nel 1720, anche se restia agli spostamenti, passa a Parigi un anno e mezzo, con ma madre e la sorella Giovanna. Richiestissima dalla corte parigina per i suoi ritratti, ne esegue circa una cinquantina, tra cui uno del giovane Luigi XV. Lancia la moda del ritratto a pastello e viene eletta nella Accademia reale di pittura e scultura di Parigi. Erano 50 anni che una donna non ne faceva parte. Divenne amica di Jean Baptiste Watteau, il pittore francese delle feste campestri, più giovane di lei di undici anni, che posa per lei e viceversa.

Nel 1730 viene chiamata a Vienna, dove esegue il ritratto dell’imperatore Carlo VI, purtroppo oggi perduto.

Era una donna colta, abile nella conversazione, nella musica e quindi ospitata volentieri nei salotti dell’epoca.
Nel 1705, pur non essendo mai stata a Roma, viene ammessa alla prestigiosa Accademia di San Luca  con l’opera Fanciulla con colomba.

La sua Venezia era comunque il luogo in cui amava stare, e dopo questi viaggi fu felice di ritornare alla laguna nella sua casa. La sua casa diventa un salotto artistico letterario frequentato dagli artisti, mecenati e collezionisti dell’epoca, tra cui il giovane Tiepolo.

Un romanzo che consiglio che fa un bellissimo ritratto di questa artista è “Il segreto nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d’Europa” di Valentina Casarotto.

La tecnica artistica di Rosalba Carriera

Come artista, quando osservo un’opera vorrei conoscere tutto sulle tecniche con cui è stata fatta. Ora compriamo colori in tubetto, pastelli commerciali, carta e tele già preparate, ma Rosalba Carriera, come tuttɜ lɜ artistɜ del passato, si creava i propri mezzi artistici da sola.

La immagino dipingere sui piccoli avori questi ritratti a tempera, e non deve essere facile dato che l’avorio è scivoloso, la miniatura richiede pennelli sottilissimi e fare una sfumatura di un incarnato in pochi millimetri richiede una maestria unica.

Rosalba Carriera nei suoi ritratti e miniature su avorio sfruttava la tonalità del supporto (avorio appunto) per lasciare l’incarnato senza pennellate, un po’ come quando si dipinge ad acquerello sfruttando per il bianco il foglio stesso, creando le sfumature con la tecnica del puntinismo, visto lo spazio di manovra piccolissimo.

Ecco qui un esempio della tecnica utilizzata per dipingere su avorio, un bellissimo acquerello su un avorio grande 7.5 x 5.5 cm

Rosalba Carriera - Donna con cane - Acquerello su Avorio - retro
Donna con cane – Acquerello su Avorio – The Cleveland museum of Art – immagine di pubblico dominio – Fonte: https://www.clevelandart.org/art/2008.291

Per me, da tecnica del restauro, è interessantissimo anche vedere il retro di questo tipo di opere:

Rosalba Carriera - Donna con cane - Acquerello su Avorio - retro
Donna con cane – Acquerello su Avorio – The Cleveland museum of Art – immagine di pubblico dominio – Fonte: https://www.clevelandart.org/art/2008.291

Immagino la fila di questi turisti aristocratici che viaggiavano a Venezia e volevano assolutamente un ritrattino fatto dalla Carriera: la sua fama doveva essere enorme. Non esistevano le foto, era l’unica forma di selfie che potevano avere!

Rosalba Carriera diviene famosa per i suoi ritratti a pastello, invitata nelle corti di tutta Europa per eseguire ritratti. Si fabbricava i pastelli da sola, le cui ricette sono descritte nel saggio “Maniere diverse per formare i colori” edito da Abscondita (6 marzo 2012), ed il fatto che ci sia pervenuto un ricettario del genere è meraviglioso.

I pastelli come tecnica artistica sono fantastici perché consentono di ottenere colori vibranti e squillanti e sfumature dolci. I pastelli sono composti da pigmenti puri ed un legante, che può essere la colla di coniglio, la gomma arabica o l’olio. Esistono pastelli più morbidi o più duri, con più o meno legante, adatti a diversi utilizzi. Oggi vengono aggiunti anche degli additivi alla mescola dei pastelli, per cui bisogna sempre leggere bene le specifiche fornite dalla ditta che produce i pastelli e per questo cambia il prezzo e la qualità.

Io ho provato i pastelli morbidi Windsor&Newton e le matite pastello CarbOthello Arty + Stabilo, molto pigmentati, molto polverosi quindi vanno poi protetti, ma dai colori veramente eccezionali.

C’è bisogno poi di fissare in molti casi il disegno a pastello perché altrimenti “spolvera”, quindi il disegno va protetto con uno spray fissativo o con una velina (oggi). Ma come faceva Rosalba Carriera a fissare i suoi disegni?

Rosalba Carriera era nota per la sua indipendenza creativa e la volontà di sperimentare nuove tecniche. È possibile che abbia sviluppato o adattato metodi di fissaggio personalizzati per ottimizzare la conservazione delle sue opere a pastello. Probabilmente utilizzava gomma arabica o resine naturali, preparate da lei stessa e frutto di numerosi esperimenti.

Dove vedere le opere di Rosalba Carriera

Purtroppo tra 2023 e 2024 mi sono persa la mostra a Venezia “Rosalba Carriera, Miniature su avorio” a Ca’ Rezzonico e consiglio vivamente di vedere le sue opere dal vivo, perché un’opera d’arte vi assicuro che in una foto non rende per nulla, per quanto buona sia la foto, specialmente su web.

Oggi le opere di Rosalba Carriera sono visibili alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, al Museo di Ca’ Rezzonico a Venezia, al Louvre di Parigi, al Hermitage Museum di San Pietroburgo, nella Royal Collection di Londra, la National Gallery di Londra , la Pinacoteca di Brera a Milano, il Museo del Prado a Madrid, il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery of Art a Washington D.C., l’ Art Institute of Chicago, Chicago.

Numerosi concetti scritti in questo articolo e numerose ispirazioni le ho tratte dal bellissimo podcast su Rosalba Carriera della serie “RItratte d’artiste” edito da Chora Media. Ecco qui la puntata che vi consiglio di ascoltare:

Trovo Rosalba Carriera una donna da ammirare: intraprendente, colta, intelligente e che sa il fatto suo. Per l’epoca non deve essere stato facile dedicarsi alla sua professione senza la costrizione di dover prendere marito. Ha dedicato al sua vita alla sua arte, ha mantenuto economicamente sé stessa e la sua famiglia e non è scesa a compromessi con il ruolo di genere previsto per le donne della sua epoca. Una eccezione che mi spinge ad essere forte e decisa come lei nelle decisioni che riguardano la mia vita.

La mia voce si inserisce qui: nel tentativo di diffondere la riscoperta delle artiste donne del passato e del presente. Se vuoi supportarmi in questo, iscriviti al mio profilo Patreon.

E tu che cosa pensi dell’arte di Rosalba Carriera e della sua figura di donna artista del ‘700? Scrivimi le tue osservazioni nei commenti qui sotto.

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