Prassitele e le sue opere

Prassitele

In questo articolo parliamo di:

Skopas, Prassitele e Lisippo sono i tre maggiori artisti del IV secolo nella Grecia classica, che assurgono ad una fama enorme, anche se è un periodo complesso in cui nascono moltissime correnti stilistiche differenti.

Con l’inizio del IV secolo assistiamo al tramonto del manierismo fidiaco e si diffonde una tecnica ad esso, dove le masse vengono semplificate, il panneggio trattato in modo sobrio e comincia ad aleggiare nelle espressioni una sorta di tristezza.

Prassitele

Prassitele è ateniese e comincia la propria attività circa un ventennio dopo Skopas, circa attorno al 380-70 a.C. ed apparentemente sembra appartenere ad un mondo diverso da quello skopadeo.

Prassitele ha dietro di sé una tradizione di scultori attici i quali avevano saputo trarre dal marmo lievi, delicate modulazioni ed è questa la tradizione a cui egli si riallaccia. Infatti dal marmo trae una sorta di colorismo esasperato ottenuto grazie a una serie di lievi modulazioni di luce.

Apparentemente quindi un continuatore e invece anch’egli a suo modo un grande innovatore. Questa innovazione si manifesta diversamente: dove Skopas infrange i contorni, Prassitele sceglie una via molto più sottile e modulare, quasi insensibilmente i contorni della statua e inserire l’opera all’interno dello spazio.

Ogni sua opera è la negazione della ponderation. Prassitele sposta il baricentro all’esterno del corpo, tanto che le statue hanno tutte bisogno di un appoggio esterno sennò non stanno in piedi. I piani sono modulati, il rapporto con la luce è dolce, i visi sono dolci e sognanti.

C’è una sorta di grazia che viene però negata attraverso questa incapacità delle opere di stare in piedi da sole. E’ una sorta di squilibrio interno che viene evidenziato all’esterno in questa incapacità. Di solito l’elemento di sostegno esterno è un tronco di albero.

Laddove Policleto aveva speso tutta la sua genialità cercando una distribuzione di pesi, Prassitele opera in maniera opposta e trova in questo una ragione di stile.

Tra le opere di Prassitele ricordiamo un rilievo giovanile che rappresenta le Muse, e un unico originale, l’Hermes e Dioniso di Olimpia, su cui però sono state avanzate alcune riserve. Prassitele è conosciuto attraverso copie fatte in epoca romana come l’Afrodite di Cnido e l’Apollo Sauroctonos, e il Satiro in riposo.

Apollo Saurocton Louvre
Apollo Saurocton Louvre
Autore Prassitele
Data Copia romana del I secolo d.C. da un originale bronzeo del 350 a.C. circa
Materiale marmo
Altezza 149 cm
Ubicazione Museo del Louvre insieme Gioconda, Parigi
Fonte: Wikipedia pubblico dominio

Furono opere riprodotte con insistenza la cui influenza si farà sentire per tutta l’epoca ellenistica. In questo autore si evidenzia un sentimento della natura, una malinconia molto sognante, che poi corrisponde al cambiamento all’interno della polis greca, in quanto osserviamo un progressivo spostamento di interessi e valori verso una sorta di individualismo e la bellezza si tinge di malinconia, di nostalgia e diventa elemento lirico.

Hermes con Dioniso bambino

Si tratta di un gruppo scultoreo con il dio Hermes che tiene in braccio Dioniso bambino e con ogni probabilità il dio adulto era rappresentato con un grappolo d’uva in mano. La statua non è più frontale.

Prassitele hermes e dioniso
Hermes con Dioniso bambino
Autore Prassitele
Data 350-330 a.C. circa
Materiale marmo di Paro
Altezza 215 cm
Ubicazione Museo archeologico, Olimpia
FOnte: Wikipedia Roccuz [1]Hermes di Prassitele, at Olimpia, frontCC BY-SA 2.5 IT

Il marmo è liscio, levigato, e i piani scorrono l’umo sull’altro. Questa luminosità quasi trasparente del corpo è accentuata dal contrasto di quel viluppo di ombre che si crea nel marmo, così negligentemente abbandonato sul braccio e che riveste il tronco dell’albero.

Mentre il volto così assorto, pervaso da una sorta di pensiero intenso, personale, privato, assorto completamente in sé stesso.

Afrodite di Cnido

A causa dei cambiamenti del IV secolo, i temi e i valori della società cambiano. Nella rappresentazione degli dei, i più rappresentati sono quelli che a loro volta si rinchiudono nei loro sentimenti privati, come Venere, chiusa nelle sue passioni.

Afrodite cnidia
Afrodite cnidia
Autore Da Prassitele
Data Copia romana da un originale marmoreo del 360 a.C. circa
Materiale marmo
Altezza 205 cm
Ubicazione città del Vaticano, Roma
Fonte: Wikipedia Pubblico dominio

Osserviamo come la figura femminile viene rappresentata totalmente nuda. C’è una allentamento della rigidezza e della moralità che si evidenzia attraverso la scultura.

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