Fino al V secolo a.C., soprattutto nella Grecia continentale, non esisteva una vera e propria organizzazione urbanistica, ed è solo nella metà del V secolo che si organizza una sistemazione della struttura urbana della polis greca, caratterizzata dalla diversificazione delle funzioni sociali, ad ognuna delle quali corrisponde un’area definita.
La città, la polis greca, tende a differenziarsi per funzione, cioè si tendono a creare delle unità di abitazione, per funzioni civili, religiose, pubbliche, private. La pianta della città di Atene viene organizzata secondo uno schema ortogonale.
Anche se originariamente la città era nata in maniera molto tumultuosa e poco ordinata. E’ evidente che questa razionalizzazione dello schema cittadino può essere imposta solo nelle zone distrutte dall’invasione persiana, e in modo particolare fu l’area dell’Acropoli quella nella quale si imperniò questa razionalizzazione.
Sull’Acropoli di Atene infatti tutto il terreno venne risistemato, sagomato, viene ricostruito il Partenone, l’Eretteo, i Propilei, il tempietto di Atena Nike. Se l’Acropoli era il segno della continuità storica e spirituale che collega il presente con le tradizioni mitico-religiose, un altro elemento che caratterizza lo schema della polis greca e assume una importanza fondamentale è l’Agorà.
L’Agorà
Già a partire dalla fine del VI secolo a.C. l’Agorà, che costituisce il fulcro centrale della città, il luogo civico per eccellenza, dove si fa politica e si svolge la vita sociale, lo spazio pubblico e civile, si era staccata dall’Acropoli per costituire uno spazio a sé.
Nel V secolo la piazza acquista forma più regolare, si arricchisce di numerosi edifici, di porticati, sotto i quali solitamente vi erano le botteghe degli artigiani. L’Agorà diventa il centro politico e commerciale della città, il luogo in cui si raduna l’assemblea cittadina nei casi di pericolo. E’ la piazza cittadina che anche noi abbiamo ereditato. Ora la polis greca si divide in Acropoli, che è il centro religioso, e Agorà, che è il centro civile.
Ippodamo da Mileto
Una vera e propria progettazione urbanistica compare per la prima volta in una città dell’Asia Minore, che è Mileto. La città era stata distrutta dai Persiani e fu ricostruita con l’impostazione ortogonale e questa organizzazione su impostata da Ippodamo da Mileto, grande architetto.
Ippodamo da Mileto nasce intorno al 480 a.C. La città di Mileto rinasce secondo un preciso piano urbanistico e architettonico. La città era destinata ad accogliere 80000 persone, ebbe una fitta rete stradale e fu organizzata una perfetta canalizzazione delle acque.
Quest’opera fu talmente ammirata che Pericle chiamò il costruttore per ricostruire il porto del Pireo di Atene.