Con il IX secolo il dominio longobardo in Italia viene sostituito da quello franco, a parte che nel Sud Italia, che viene conquistato dagli arabi, ma l’avanzata islamica infligge un duro colpo ai possedimenti bizantini che ancora sopravvivevano nelle coste del Sud.
L’eta carolingia poi segna la fine delle invasioni barbariche ed inserisce l’Italia centro-settentrionale in un nuovo ordinamento feudale che contraddistingue tutta l’Europa.
Si realizza così ora quel mondo cristiano precognizzato da S. Agostino, mondo retto dal Papa e dall’Imperatore e cominciano le lotte tra potere religioso e potere civile.
Nel periodo carolingio, così chiamato dai nomi degli imperatori tedeschi, osserviamo un incremento delle scuole nell’Impero e anche di monasteri, che sono il luogo in cui la cultura si salva, i testi classici sono studiati e copiati, così sopravvivono. In generale ogni manifestazione di arte e cultura è legata al monastero.
Questa cultura nei monasteri si esprime attraverso la miniatura ad esempio, cioè la decorazione dei libri.
Osserviamo ad esempio che i monasteri irlandesi elaborano un loro proprio stile vivace e fantasioso che si esprime nella miniatura, mentre nei monasteri benedettini la cultura visiva rimane più legata a quel grande patrimonio classico-ellenistico perpetuandone l’illusionismo spaziale e il cromatismo.
A questo periodo succede l’età ottoniana. Gli ottoni sono gli imperatori tedeschi. Ma scarsi riflessi di questo periodo giungono in Italia, e in generale solo il Nord Europa ne è toccato.
Quest’arte è caratterizzata da una tendenza fortemente espressionistica.
Al Sud intanto perdurano gli influssi bizantini e si verifica una sempre maggiore penetrazione di arte e cultura islamica.
Foto di copertina: Esempio di salterio diurno miniato del sec. XVII già presente nella Biblioteca Scarabelli di Caltanissetta, rubato nel 2010. Fonte Wikipedia, pubblico dominio