Il gotico nasce nel II secolo in Francia ma si espande poi nell’Europa in periodi differenti. Quindi laddove in Francia ed Inghilterra vediamo un rigoglio di Gotico, in Italia procede il Romanico, quindi i tempi vanno commisurati con le culture locali.
La società nel periodo gotico
La società sostanzialmente a livello ideologico continua a reggersi sul concetto di nobiltà, ma è in pieno rigoglio la borghesia.
La nobiltà possiede terre, la borghesia ha i soldi.
La borghesia è legata al commercio, alla vita urbana, e al concetto del denaro. e’ maggiore la vendita commerciale che la coltivazione.
La borghesia quindi desidera contare di più politicamente e osserviamo come nelle città gli artigiani e commercianti acquistano influenza economica e politica.
In città i figli degli artigiani e commercianti hanno maggior possibilità di istruzione e cominciano ad assumere cariche ed onori in campo ecclesiastico e laico-secolare.
Le cattedrali gotiche
Le cattedrali in città sono la visualizzazione di uno stile di vita, della collaborazione nelle aree urbane e anche della crescita economica e politica della borghesia.
Rappresentano la visualizzazione di un nuovo ordine sociale.
Nel mondo popolare c’è una lotto tra guelfi e ghibellini, chi patteggiava per il papato e chi per l’imperatore.
Nella cattedrale si visualizza una intera visione del mondo ed è l’espressione artistica per eccellenza dapprima nel romanico, ma poi anche nel gotico.
E questo perché tutte le arti tendono ad integrarsi all’interno dell’architettura e sono funzionalmente inserite nell’architettura.
Lo scultore immagina statue che devono essere inserite all’interno di un contesto architettonico. L’orafo crea delle forme architettoniche che a loro volta sono pensate per essere inserite nell’architettura e sono elementi decorativi che posseggono in sé una visione architettonica.
E anche il pittore riproduce continuamente nei suoi quadri architetture gotiche, per non parlare delle cornici dei quadri, pensate anche queste con una loro struttura architettonica.
Ma anche i quadri stessi sono costruiti a polittici, fingendo elementi architettonici.
La cattedrale gotica rappresenta qualcosa di più che un semplice luogo di riunione per pregare, va intesa letteralmente come una copia fedele del cielo.
Questa idea la vediamo scritta per la prima volta da Suger, abate del monastero di Saint Denis a Parigi, che fu abate dal 1122.
Mano a mano che viene perfezionata la tecnica della costruzione a volta l’edificio sempre di più tende ad assumere il significato e il valore di una città di Dio simile ad una Gerusalemme celeste in terra.
Per la prima volta questa Gerusalemme celeste fu descritta nella Bibbia da San Giovanni nell’Apocalisse. Questa idea è stata anche rinforzata su di una architettura romana che è il Palazzo di Diocleziano a Spalato.
Qui abbiamo un muro provvisto di merli e torri che cingono tutto l’assetto urbano. All’interno abbiamo una pianta organizzata su due assi longitudinali incrociati, una lunga strada porticata conduce dalla porta principale fino alla sala delle udienze che si trova nell’esedra posta proprio di fronte, una strada trasversale porticata collega le due grandi porte laterali.
Una cattedrale gotica è più o meno lo stesso. La cattedrale gotica viene vista come la città di Dio in terra. Viene vista come una città munita di merli e torri, con angelo, profeti e santi a guardia delle porte, con una lunga strada ad arcate dove il cielo aperto è sostituito da volte a crociera, le quali molto spesso sono dipinte di azzurro con stelle d’oro e rappresenta questa strada principale che porta alla sala del trono, l’altare.
Ed è una strada intersecata da una trasversale che sarà il transetto.
Secondo la visione di San Giovanni nell’Apocalisse la città deve essere immaginata sospesa, non costruita con solide mura ma con pietre preziose che hanno luce propria.
Questo effetto di sospensione è reso architettonicamente tramite un equilibrio di linee che si slanciano verso l’alto ed altre che invece dall’alto scendono verso il basso. L’impressione di avere mura splendenti viene ottenuta tramite la totale dissoluzione delle pareti, sostituite con grandi vetrate policrome in cui sono narrati episodi di storie sacre, non fatte tanto per essere contemplate, ma che tendono a caratterizzare la qualità della luce.
L’dea della Gerusalemme celeste è riecheggiata anche nei grandi rosoni che si librano sopra i portali. Il rosone, oltre ad avere un suo complesso significato simbolico, di solito vi è il sole che rappresenta Cristo, la rosa che rappresenta Maria. Il rosone simboleggia la Gerusalemme celeste come città circolare, quindi il cerchio circolare simboleggia le mura della Gerusalemme celeste. Qui osserviamo un richiamo alle città ideali d’Oriente, ad esempio Bagdad, che era circolare.
Nelle cattedrali gotiche viene profuso tutto il sapere sia teologico che profano del tempo.
Osserviamo un ordine generale: il lato dell’ingresso occidentale si richiama all’idea del Giudizio universale quindi solitamente qui viene narrato il giudizio universale e l’esame delle anime prima dell’ingresso nella città celeste.
Poi i due portali laterali sui lati Nord e Sud sono fra loro in rapporto tipologico e nel lato Nord sono narrate scene del Vecchio Testamento, nell’entrata Sud invece tratte dal Nuovo Testamento, questo perché il portone a Nord ha poca luce, più buio, quindi vi vengono inseriti i profeti, le sibille, i patriarchi, raggruppati intorno a Maria.
Il rosone sul portale reca per lo più un ciclo con figure composte con gli stessi criteri.
Poi sul lato Sud viene solitamente rappresentato Cristo, spesso inserito su di un pilastro centrale circondato da apostoli e martiri.
La volta a crociera
Osserviamo che è soprattutto nel gotico che questa visione simbolica si realizza completamente per questo è decisivo lo sviluppo della costruzione a volta a crociera.
Una volta derivata dall’architettura normanna ed è qui che troviamo all’inizio la volta a sesto acuto od ogivale.
Il sesto acuto è ottenuto dall’incrocio di due volte a botte e tutta l’architettura gotica poggia sull’arco ogivale, derivato dalle opere normanne e permette una architettura completamente diversa.
Mentre nell’architettura romanica, tutta impostata nell’arco a tutto sesto, abbiamo delle volte che versano la loro spinta possente sulla navata centrale, pareti con spessore molto potente, tanto che devono essere rinforzati con muri di sostegno, i contrafforti, nel gotico l’arco a sesto acuto riesce a raccogliere le spinte e le pressioni delle volte a crociera ogivale e scaricarle sui quattro pilastri di appoggio dei costoloni, da li poi i pesi vengono scaricati verso il basso, dove sono raccolti dai pilastri delle arcate, mentre le spinte operanti lateralmente vengono deviate all’esterno sugli archi rampanti che circondano la costruzione.
Questo permette di annullare le pareti.
Dal punto di vista costruttivo per ogni campata sono determinati soltanto i quattro punti angolari e una volta rafforzati questi si può rinunciare alle pareti, e ciò viene fatto sostituendole con finestroni o con tutta una serie di arcate che permettono di rendere le pareti diafane e luminose.
Visto che la serie delle volte anche nel senso della lunghezza si tengono in equilibrio, non c’è più bisogno di sostenerle creando dei vani che servissero da contrafforte.
Così lo spazio può essere utilizzato in maniera più unitaria.
Ad esempio le cattedrali francesi, nel tentativo di unificare lo spazio, arrivano ad annullare tutte le pareti architettoniche come ad esempio il tiburio e la cripta, ma queste sono linee di tendenza generali, poi osserveremo come questo stile cambi profondamente da area ad area.