L’Acropoli di Atene fu ricostruita nel V secolo a.C. a seguito dell’invasione persiana e la vittoria di Atene grazie alla Lega Delia. In quel periodo il capo carismatico della città di Atene fu Pericle, che affidò a Fidia la risistemazione dell’Acropoli.
L’Acropoli nella polis greca è solitamente la parte più alta della città, l’ultimo baluardo da difendere in caso di aggressione. L’Acropoli di Atene è costruita su un baluardo calcareo alto mano di 100 m ed esteso per circa 270×150 m.
L’area dell’Acropoli di Atene fu razionalizzata, il terreno sagomato, e vennero ricostruiti i monumenti dell’Acropoli, come il Partenone, i Propilei, l’Eretteo e il tempietto di Atena Nike.
La personalità di Fidia è la prima di un artista che può essere interpretato in maniera moderna, non solo per la grande personalità, ma anche perché crea una vera e propria scuola. Quando terminarono i lavori sul Partenone i vari artisti che lavorarono in maniera autonoma sia su commissioni pubbliche che private diffusero uno stile definito “manierismo fidiaco”.
I Propilei dell’Acropoli di Atene
Propilei letteralmente significa avanporte, quindi è l’ingresso monumentale allo spazio dell’Acropoli. La realizzazione di questo ingresso monumentale fu affidato all’architetto Mnesikle. I Propilei costituivano l’ingresso monumentale fin dalle acropoli micenee.
Perduto l’originario carattere difensivo, ora sottolineano la sacralità dello spazio in cui si trova il Partenone, con il tempietto di Atena Nike e l’Eretteo.
Il problema architettonico dei Propilei consisteva nel far superare attraverso un unico volume i vari dislivelli del terreno. Infatti osserviamo che questa differenza di quota tra l’ingresso occidentale e orientale è segnata dalla copertura che presenta due tetti a quote differenti invisibili a chi saliva all’Acropoli.
I Propilei risolvono così il problema del raccordo tra la rampa e la spianata dell’Acropoli. Il prospetto esterno all’Acropoli è costituito da 6 colonne doriche coronate da un frontone triangolare e introduce a un profondo vestibolo coperto con un soffitto a cassettoni e sorretto da 6 colonne ioniche.
Il vestibolo si chiude con una parete in cui sono praticate 5 porte digradanti di cui quella centrale e più ampia è utilizzata per il passaggio dei carri. Da qui poi si accede ad un pronao prospiciente l’interno dell’Acropoli, del tutto simile a quello esterno.
L’opera fu iniziata nel 437, il progetto originario comportava anche l’aggiunta di due ali laterali, ma in realtà ne viene portata a termine soltanto una, la cosiddetta Pinacoteca.
L’uso della colonna ionica nel vestibolo rappresenta una soluzione funzionale e decorativa assieme. Dal punto di vista estetico la loro forma così slanciata e sottile si accorda a quel soffitto a cassettoni che fu celebrato dagli antichi autori per la sua grazia e bellezza, che tra l’altro osserviamo come questo elemento decorativo si sposi bene con la severità della facciata.
Inoltre l’accostarsi dello stile ionico e dorico per la prima volta nella età classica è un fatto estremamente nuovo.
Tempietto di Atena Nike
Il tempietto di Atena Nike è un tempio di piccole dimensioni costruito tra il 430 e il 420 a.C. Occupa un’area attigua ai Propilei e si affaccia sugli spalti occidentali dell’Acropoli.
La sua pianta misura circa 6 metri x 9 metri ed è amphiprostilo con 4 colonne ioniche nel pronao e 4 nell’opistodomos. Può essere considerato un esempio classico di stile ionico nella sua versione attica, prezioso, ma nello stesso tempo semplice, non sovrabbondante nelle decorazioni, con proporzioni raffinate, ingentilite da un architrave tripartito e da un fregio continuo che si estende per circa 25 metri.
Eretteo
L’Eretteo fu iniziato nel 420 a.C. e portato a termine dopo varie interruzioni nel 406. E’ costituito da tre corpi di fabbrica situati ciascuno ad un livello differente. L’architetto Filocle volle infatti riunire in un solo edificio tre recinti sacri venerati nella religione attica fin dall’antichità: il santuario di Atena Polias, di Poseidone con il monumento al tridente e l’attigua cisterno d’acqua salata, e l’Eretteo, eroe ateniese il quale fu l’istitutore delle panatenee.
L’architetto rispetta le antiche delimitazioni rinunciando a una costruzione unitaria dell’edificio, lo lascia organizzato in livelli differenti e si preoccupa piuttosto di saldarlo attraverso una grande raffinatezza formale.
Le colonne del pronao orientale e quelle del profondo vestibolo settentrionale rappresentano una variante dello stile ionico in versione attica estremamente raffinata. Il capitello ha un collarino adorno di una serie di palmette a rilievo finemente cesellate. Il motivo di queste palmette si ripete preziosamente tutto intorno alle porte e alle finestre e sulle cornici.
Sul lato sud si apre la loggetta delle Cariatidi che sostituisce alle colonne delle figure femminili poste a sostegno dell’architrave.
Foto di copertina: Acropoli di Atene, Fonte: Wikipedia Carole Raddato from FRANKFURT, Germany, The Acropolis of Athens viewed from the Hill of the Muses (14220794964), CC BY-SA 2.0